Ho sempre molte difficoltà a concepire un titolo

Cioè, parliamoci chiaro (che pensandoci nessuno mai ha scritto il primo articolo di un blog iniziando da un cioè… che fa tanto anni ’80, tra l’altro… ma già sto divagando… e sto usando troppi puntini, e parentesi assai)… Parliamoci chiaro, dicevo… cioè io parlo, voi leggete, qualora lo vogliate e, al limite, commentate (e già mi rinfranca questa diminutio democratica: troppi equivoci ha prodotto ‘sto concetto di libertà d’opinione).
Insomma, torno a dire… vent’anni fa, quando ero sicuro di poter guadagnare un pozzo di sporco danaro con superbe prestazioni calcistiche non ci avrei mica pensato, di pensare a scrivere in rete da parvenu della parola; dieci anni fa, quando ero giovane (che proprio giovane non credo di esserlo mai stato) e bello (e già qui mi sento di sbilanciarmi maggiormente), mica avevo pensato al bisogno di affidare il divenire della mia vanità ad un blog. Ma le cose cambiano, le cose divengono, perfino il mio misoneismo.
Che poi che cosacazzo… è tutta questione d’insicurezza malcelata: sto qui, scrivo di mio, offro quote della mia indolenza senza corrispettivo se non la quiete di un momento, eppur sento il bisogno di giustificarmi… lo faccio per questo, lo faccio per quello, è colpa anche vostra…
Che onestamente un po’ è anche vero, certo: in questi anni di interazioni eteree gli attestati di stima per la mia supposta (o supponente?) grazia stilistica si sono inseguiti, ed io facevo finta di rifuggirli cercandone astutamente degli altri come una ragazzetta adolescente al primo ciclo mestruale (che secondo me ce l’ho anch’io, e più lungo). I fidbec positivi di amici, conoscenti, passanti si sono rincorsi con una certa continuità, ancora piacevole. Poi però c’è chi ha azzardato i primi suggerimenti: scrivi a qualcuno… non puoi fare sempre tutto aggratis… provaci… sai le case editrici… raccogli materiale (e che lavoro in una cava?)… invia… sii costante… sii partecipativo…
Ed il significante “suggerimenti amichevoli” ha assunto presto presso il mio stomaco il significato di “pressioni insostenibili”: mi sentivo un po’ come quei quattro cinque panda rimasti nelle grinfie del wwf che, vicini all’estinzione, vengono guardati da occhi di animalisti famelici che intonano “vai che ce la fai vai che ce la fai” tifando per il concepimento. Pensa che ansia da prestazione (secondo me le macchie nere intorno agli occhi, prima, non ce le avevano. E nemmeno io).
A  ognuno i suoi tempi, quindi; e se i miei sono geologici (che poi, sul tempo, ho detto e pure qui dirovvi) pace, amen, alleluja (alleluja un po’ meno).
Alla fine arrivò un altro inizio. Io persevererò nell’utilizzo abusivo dell’idioma italico, o di quel che ne resta, e voi continuerete a dirmi che sono bravo, meno bravo, pessimo, o a cercare l’agognato errore d’accentazione (che è sport molto in voga individuare l’errore d’accentazione in chi scrive e che così, al contempo, si sopravvaluta).
Ciò che ancora mi crea imbarazzi è questa tastiera: non imparerò mai ad utilizzare altre dita che i due indici perché, sappiatelo se non lo sapete, fosse per me avrei continuato con la penna, ma ci ho provato e rigo lo schermo… In alternativa potrei scannerizzare le mie carte inchiostrate e pubblicarne il file, ma ho difficoltà anche con lo scanner perché questi attrezzi demoniaci ed ormai semoventi individuano con facilità sbalorditiva se l’umano nelle vicinanze appartiene alla disadattata specie (peggio dei panda) dei tecnolesi.
Capisco che sia contorto… però… dai: chi è senza psicosi scagli il primo aggregato naturale di minerali!

Pubblicità

7 responses to “Ho sempre molte difficoltà a concepire un titolo

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: