Camminava la vita un omino timido di speranze
custode geloso di disegni abbozzati
Coprì il suo pudore vestendosi di un altro corpo
Fu una lunga notte
Il mattino lo scoprì solo, e nudo
Nudo
come di fronte a tutti gli occhi che avrebbe incontrato
di una madre stanca
di un passante allegro
di un amore randagio
di un gatto annoiato
Via, lontano dagli occhi l’omino fuggì
Esiste vita dove nessuno può vederla?
Lacrime nel frangersi bianco dei flutti
Un sospiro nel fiato cobalto del vento
Svanirono le vergogne del vissuto nel rosso silenzio di un’alba
L’omino è parte del tutto, lontano dai sensi.
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