Tremendo ammasso di grasso
stremato sui ghiacci dell’artico
al sole viola di un altro giorno
senza tramonto
ad aspettar paziente il canto
di chi s’amorerà della sua calma
Tra distese ipotoniche di mammiferi
allungò più lunga la sua ombra
trascinandosi verso di lei
ché furon occhi negli occhi.
Nelle avoree zanne la condanna
d’impedire il bacio senza ferirsi.
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