Pur di sentirci adeguati accendiamo le luci su qualsiasi cosa promani dalla mediocrità.
Pur di sentirci accettati condanniamo il talento a mendicare attenzioni.
Dovrebbe esser giorno, stando a quanto rumore si fa.
Quando ormai è già ora, pur non sapendo di cosa, lavo via dal viso resti di cose taciute.
Riempio d’imbarazzo una camicia sgualcita,
Svuoto la vescica, abile saltimbanco, centrando la tazza senza mani.
Non uso più il pettine da quando so che ben pochi nodi tornano, ben pochi conti vengono.
Seguendo le riflessioni del mio impietoso specchio mi dipingo la giusta espressioni per confondermi, mentre continuo a frequentare assenze.
Chiudo una porta. Sbatto il portone.
Anche oggi non sono pronto…
novembre 20, 2014
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