E passano le estati
ad aspettar gl’inverni
e passano gl’inverni
ad aspettar le estati,
sull’uscio bestemmiando
l’afa e la ragione,
il vento e l’illusione.
Rotola una foglia secca
spinta dall’ultima porta sbattuta,
ché si deve andare.
Camminavo oggi,
di settembre,
lungo la riva di non so cosa;
mi pare più lento
il respiro del mondo.
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