Mi concedo congedo

Tappatevi le bocche
con le rimanenze dei panettoni
d’uva, e tempo che, passa,
di modo che non abbia strada
l’ennesimo sproposito
da ultimi rintocchi.
Come flatulenza silenziosa
troverà sbocco dall’orifizio meno nobile
allo scoccar di mezzanotte,
quando baci un po’ unti
schiaffeggeranno guance a caso
stando attenti ai doppioni.
Nel fumo di necessitate interazioni
nessuno farà caso a un sigaro acceso
allontanarsi dalla moltitudine augurale
per trovarsi meno solo.

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