Nel mio giardino ci sono un cane, un ranocchio che non sarà principe e un pensiero che non sarà principio.
Mi stanno lì, tutto il tempo ad aspettare,
nello spicchio di sole tra l’inizio e il rumore.
Io sto lì a guardarli per un po’,
alla finestra di un altro giorno come un altro giorno.
Tocco il vetro con un’unghia per farli voltare.
Poi preparo qualcosa da mangiare:
una ciotola, il bacio di una principessa inventata e un altro giorno come un altro giorno.
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