Ebbra l’attesa si scioglie in fragranze di vaniglia e tè bianco,
occhi impazienti assaggiano le meraviglie dei propri possessi;
osmosi di sensi tremanti.
In perfette aderenze si mescolano ventri concave e voglie convesse,
lente carezze scorrono armonie musicali di corpi flessuosi;
vicinanze ermetiche.
Denti stridenti strappano gli ultimi lembi di stoffa gelosi,
morsi violenti straziano labbra irrorate di purpurea rosa;
dondolii tellurici.
Mani ingorde si scaldano al crepitio dei piccoli seni golosi,
docili piedi si sfiorano complici cercandosi in angoli nuovi;
brandelli di lussuria.
Il brivido di un fiato nel sudore chiede strada lungo la schiena,
bocche ansimanti trattengono pudiche sospiri clandestini;
dissonanze retroattive di ipertrofici tarli.
Rivoli di piacere umidi attraversano i sinuosi sussulti di cosce tornite,
sazia la pelle si posa sfiorandosi ancora;
voluttà sconfitte.
Una lacrima riga di sale i volti d’amanti.
Rispondi