S’avvicina il venticinque, e tutti giù a scriver lettere…
Ho visto il cinico
chiedere a Babbo Natale una giacca di renna.
Ho visto il sadico
chiedergli la consegna del pacco, per mezzanotte in punto, presso Greenwich, Roma, Cape Town, Mosca, Abu Dabi, Islamabad, Jakarta, Pechino e Sidney.
Ho visto l’ottimista
chiedere un set di bicchieri mezzi pieni.
Ed il pessimista berci sopra.
Ho visto l’ansioso
inviare la letterina con corriere, posta prioritaria e ricevuta di ritorno.
Ho visto l’integralista
richiedere un pacco bomba.
Ho visto un bipolare ignorante
mandare una lettera in Artide ed una in Antardite.
Ho visto la femminista
esigere delle quote rosa per la fabbrica in Lapponia.
Ho visto lo stoico
iniziare ogni lettera con “Anche per quest’anno…”.
E l’epicureo
finire ogni lettera con “, per piacere.”.
Ho visto lo scettico
scriverla a matita e consegnarla a mano.
Ho visto il feticista
chiedere la calza anche a Santa Claus.
Ho visto il tradizionalista
mandare un piccione viaggiatore chiedendo un pc.
Ed il progressista
mandare una mail chiedendo un piccione.
Ho visto un genio tossicomane
scrivere una lampada e poi sfregare la lettera.
Ho visto un alcolista anonimo
dimenticarsi il mittente.
Ho visto il surrealista
inviarsi.
Ho visto il filantropo
rassegnare la lettera di dimissioni.
Ho visto l’europeista
inviare il pagamento in moneta unica.
E l’italiano medio
inviarlo in unica moneta.
La crisi, per fortuna: quest’anno, Babbo Natale, slitta.
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