Ora ricomincia. Potete restare, se volete.
A guardare quello che sarà, e forse quello che eravate.
Mi piace questa strada strada. S’allunga, corre, s’apre, si ritrae. E poi si nasconde.
Siete voi, quelli laggiù. O forse no.
Una strada, una storia. O forse no.
Per quanto la strada che ci è concessa sia sempre una, non è mai la stessa. Per quanto la storia che ci hanno raccontato ci sembri certa, non è l’unica possibile.
Che poi non è nemmeno la fatica di guardare oltre…
Basta spostarsi. Anche solo un po’. Sporgersi, ritrarsi.
Elaborare nuove distanze.
Prendere posizione, sapendo di poterla cambiare.
Che è il solo modo a noi concesso per giocare col tempo.
C’era una volta, ma non si sa quale…
C’era una donna. No, erano due: c’erano due donne, un uomo, e una ragazza…
C’era un pezzo di strada, che è linee infinite di infiniti punti.
C’erano le parole, semi che crescono o pensieri da far rimanere.
C’era lo spazio. Lo spazio utile per poter andare.
E una clessidra rotta a misurare l’attesa…

Portato in scena da Ilaria Genatiempo, Francesco Spaziani, Martina Zecca, Desiree Bari. Regia Francesco Zecca.
Alle mie parole piace stare in buona compagnia.
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